La Farina

Infatti proprio nel Gargano nel 1989 fu ritrovato uno strumento litico (un pestello da macinazione) e su di esso dei residui di grani di amido, a stabilire ciò uno studio di ricercatori delle Università di Firenze e Siena, della Soprintendenza all’archeologia della Toscana e dell’Istituto italiano di preistoria e protostoria.
Lo studio dei nostri ricercatori ha evidenziato che la tecnica adottata dagli abitanti di Grotta Paglicci prevedeva quattro fasi di preparazione e cioè l’essiccazione della pianta da macinare, che veniva accelerata con un trattamento termico, la macinazione, il mescolamento con acqua e infine la cottura. Il trattamento termico subito dalle piante, veniva effettuato per rendere più agevole le fasi successive, tutto ciò è stato stabilito in base allo stato di conservazione dei granuli di amido, ritrovati sul pestello.
Lo stesso studio evidenza che gli abitanti del Gargano raccoglievano per lo più graminacee selvatiche, soprattutto avena, evidenziano ancora la non presenza in luogo di altri tipi di colture.
Il tipo di lavorazione adottata da queste popolazioni con procedimenti abbastanza complessi e lunghi indicano che lo sfruttamento delle risorse vegetali per l’alimentazione aveva un ruolo molto importante per la loro sussistenza.
